giovedì 3 luglio 2008

Amici....

Ho amici che non sanno quanto sono
miei amici.
Non percepiscono tutto l'amore che
sento per loro né quanto siano
necessari per me.
L'amicizia è un sentimento più nobile
dell'amore. Questo fa sì che il suo
oggetto si divida tra altri affetti,
mentre l'amore è imprescindibile
dalla gelosia, che non ammette
rivalità.
Potrei sopportare, anche se non
senza dolore, la morte di tutti i miei
amori, ma impazzirei se morissero
tutti i miei amici!
Anche quelli che non capiscono
quanto siano miei amici e quanto la
mia vita dipenda dalla loro
esistenza...
Non cerco alcuni di loro, mi basta
sapere che esistono. Questa
semplice condizione mi incoraggia a
proseguire la mia vita. Ma, proprio
perché non li cerco con assiduità,
non posso dir loro quanto io li ami.
Loro non mi crederebbero.
Molti di loro, leggendo adesso
questa "crônica" non sanno di
essere inclusi nella sacra lista dei
miei amici. Ma è delizioso che io
sappia e senta che li amo, anche se
non lo dichiaro e non li cerco.
E a volte, quando li cerco, noto che
loro non hanno la benché minima
nozione di quanto mi siano
necessari, di quanto siano
indispensabili al mio equilibrio vitale,
perché loro fanno parte del mondo
che io faticosamente ho costruito, e
sono divenuti i pilastri del mio
incanto per la vita.
Se uno di loro morisse io diventerei
storto.
Se tutti morissero io crollerei.
E' per questo che, a loro insaputa, io
prego per la loro vita.
E mi vergogno perché questa mia
preghiera è in fondo rivolta al mio
proprio benessere. Essa è forse il
frutto del mio egoismo.
A volte mi ritrovo a pensare
intensamente a qualcuno di loro.
Quando viaggio e sono di fronte a
posti meravigliosi, mi cade una
lacrima perché non sono con me a
condividere quel piacere...
Se qualcosa mi consuma e mi
invecchia è perché la furibonda
ruota della vita non mi permette di
avere sempre con me, mentre parlo,
mentre cammino, vivendo, tutti i miei
amici, e soprattutto quelli che solo
sospettano o forse non sapranno
mai che sono miei amici.
Un amico non si fa, si riconosce.
(Vinìcius De Moraes)

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