mercoledì 3 settembre 2008

Porta

Un ultimo terremoto
sul volto di terra incolta,
un ultimo fremito
tra i raggi di sole sulla collina bianca.
Poi:
Immobili laghi,
svuotati,
sbarrati.
Occhi di silenzio infinito.
Lenta mano
per togliere luce
dove non vibra più acqua.
Lenta mano
per raccogliere
raggi di sole sparsi.
Lenta mano
a sparger bianco
su un volto di terra appasito.
Mi resta, bianca,
una porta alle spalle...

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