martedì 22 settembre 2009





La vostra gioia è il vostro

dispiacere smascherato.

E lo stesso pozzo dal quale si leva il vostro riso,

è stato sovente colmato dalle vostre lacrime.

E come potrebbe essere altrimenti?

Quanto più il dolore incide

in profondità nel vostro essere,

tanta più gioia potrete contenere.

La coppa che contiene il vostro vino

non è forse la stessa coppa

che è stata scottata nel forno del vasaio?

E il liuto che calma

il vostro spirito non è forse

il legno stesso scavato dai coltelli?

Quando siete felici guardate

nelle profondità del vostro cuore

e scoprirete che ciò che ora vi sta

dando gioia è soltanto

ciò che prima vi ha dato dispiacere.

Quando siete addolorati guardate

nuovamente nel vostro cuore

e vedrete che in verità voi

state piangendo per ciò

che prima era la vostra delizia.

Alcuni di voi dicono:

“La gioia è superiore al dolore,”

e altri dicono: “No, il dolore è superiore.”

Ma io vi dico che essi sono inseparabili.

Giungono insieme e quando uno siede

con voi alla vostra mensa,

ricordatevi che l’altro giace

addormentato sul vostro letto.

In verità siete sospesi

tra dolore e gioia come bilance.

Solo quando siete vuoti siete i

mmobili ed equilibrati.

Quando il tesoriere vi solleva

per pesare l’oro e l’argento,

la vostra gioia o il vostro dolore

devono necessariamente alzarsi o cadere.


Tratto dal libro di Kahlil Gibran, Il Profeta



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