Oggi Chanel è la prima maison europea, nonché il primo nome della couture parigina, a scegliere il Senegal come suo palcoscenico, riunendo l’ormai consolidata kermesse di volti e celebrità sotto il cielo torrido e sinergico dell’Africa.L’aroma stesso del setting è primordiale, una discesa abissale nella ritrosia delle origini dell’uomo, agli ancestri della profumeria fra i soffocanti odori dei legni caldi di cedro, ebano, acajou, okumé e iroko. Tinte crepuscolari fondono in una pangea paesaggistica i tramonti magenta, tangerine e zafferano venati di accenni blu lapislazzulo al foliage fiorito di boccioli di ibisco, lauro, rose e ai frutti dal succo verde chartreuse del manzaniglio. Il conflitto materico della prosperità naturalistica e dell’arsura climatica diviene pretesto di una laboratoristica frankensteiniana di filati e décor, tra applique metalliche, cristalli e piume che diventano spontanea estensione di tweed e denim.In questa collezione, Virginie Viard celebra l’Africa con sagacia e con un rispetto che non contempla la duplicazione fine a se stessa: ogni elemento da lei creato è strettamente legato all’heritage e allo stile di mademoiselle Coco, ora inserita nel contesto di una vague d’Afrique dove trionfa il riferimento e non l’infima imitazione. Emblema onomatopeico di questa sfilata è il leone: segno zodiacale e simbolo totemico di Gabrielle Chanel che ambisce a incarnarne la forza e l’indomabilità. Maxi ciondoli metallici incastonati di pietre dure sono ponte concettuale tra le realtà, punto di luce idealistica su mise di tweed e abiti evanescenti, indossati da soli o in coppia con monili a forma di ampoules di N. 5 dal finish tartarugato come un pezzo d’artigianato locale. Tra nuances desaturate, sovrapposizioni di giacche corallo su top tribali in placche dorate e cinture sciamaniche con tintinnanti pendenti, la nuova Métiers d’Art ha come perno l’abbraccio di una decostruzione del formalismo rigoroso e parisien in favore di una vestibilità iniettata di sole, dove il cappotto perde rigidità e si arricchisce di stampe double face come un sari, dove la nudità materna dei seni in mostra è mediata da giacche con ampio revers indossate a fior di pelle.
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
Un Bacio Fatato
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Ci sono tanti capi veramente chic😛
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