Antonio Marras ha intrecciato storia, teatro e nostalgia personale nella sua collezione Fall Winter 25/26, ispirandosi alla riscoperta di La Bella di Alghero, un melodramma messo in scena solo una volta nel 1892. Immaginando un gruppo di attori di Barcellona che arrivavano nella sua città natale di Alghero, Marras ha immaginato un guardaroba che abbracciasse la sensualità con silhouette aderenti, un allontanamento dalla sua estetica tipicamente più ampia e stratificata. Aprendosi con gonne a tubino nere a strati, reggiseni ricamati e giacche su misura, la collezione ha messo in mostra una struttura ritrovata. Nonostante il predominio del nero, il suo approccio distintivo alla texture è rimasto, con applicazioni, ricami, tessuti a strati e superfici punteggiate di paillettes che aggiungono profondità e luminosità. Fioriture teatrali emergono in abiti a colonna ornati con i suoi schizzi e pennellate, mentre capi di chiffon trasparente sbocciavano con romantici fiori, un motivo sfacciato che troviamo anche su un bomber stampato abbinato a pantaloni casual. Il patchwork, un altro codice della maison, trova nuova espressione in un miscuglio di principe di Galles, quadri, gessati, spina di pesce e broccato, ma anche vestiti in jacquard ottoman alternati a capi in pelle e denim, fino ad arrivare agli abiti, talmente leggiadri, che fluttuano con il movimento del vento. L'omaggio di Marras è finalizzato agli abiti, a cui, come dei fogli bianchi, dà una Sua voce, affinché diventino vestiti che parlano mentre vengono indossati.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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