domenica 14 dicembre 2025

Collezione Pre Fall 26 Valentino ❤️


 

Il lookbook Pre-Fall 26 di Alessandro Michele per Valentino segna un chiaro punto di svolta nel suo mandato: un'intenzionale attenuazione degli eccessi che hanno definito e polarizzato il suo lavoro. A lungo associato a dense ornamentazioni e intricati pastiche, Michele affronta questa stagione con una nuova, affinata moderazione, come se si fermasse a riesaminare lo spazio tra il suo istinto per il massimalismo e la storica associazione della maison con la raffinata raffinatezza altoborghese. Ciò che emerge è una ricalibrazione ponderata piuttosto che una ritirata, offrendo un'interpretazione distillata dei codici di Valentino attraverso una lente più discreta, ma non per questo meno espressiva. La presentazione segnala il desiderio di Michele di eliminare ogni distrazione ed esaminare forma, proporzioni e tradizione con maggiore chiarezza. Questa chiarezza diventa il cardine attorno al quale ruota l'intera collezione, forgiando un dialogo tra il rigore d'archivio della maison e l'istinto istintivo di Michele di sconvolgere, manipolare e reinterpretare. Il vocabolario anni '80 e '90 di Valentino fornisce la struttura portante. Spalle dal taglio preciso incorniciano eleganti miniabiti realizzati in audaci blocchi di colore, la cui semplicità è amplificata dall'assenza intenzionale di stampe o decorazioni pesanti. Superfici matelassé e bordi in velluto offrono profondità senza scadere nell'opulenza. L'abbigliamento da giorno borghese appare con una nitida precisione, immediatamente contrastata dagli interventi discreti e irriverenti di Michele. Sottovesti in pizzo affiorano sotto morbidi bomber in pelle, e sottili cappotti in shearling si aprono per rivelare scollature vertiginose bordate da soffici colletti a V. Micro mini abiti sfiorano slip incorporati e si trovano sotto giacche Spencer cropped, la cui spigolosità è addolcita da fiocchi a contrasto. Questa interazione silhouette d'archivio che incontra dettagli maliziosi definisce il ritmo dell'abbigliamento femminile. Le calzature diventano un simbolo centrale di questa stagione di transizione. Michele svela la sua reinterpretazione della Rockstud: più affilata, con punta in metallo, cinturino alla caviglia e tacco sottile come un ago, posizionandola come un'evoluzione di un'icona piuttosto che come un punto di svolta. La sua presenza nel lookbook sottolinea la sua determinazione ad andare avanti secondo le sue regole, affinando l'eredità di Valentino e affermando al contempo la propria firma con misurata sicurezza. Sotto la superficie, la collezione riflette un fulcro concettuale più profondo. Michele si è sempre più orientato verso la sottrazione, esplorando il potere espressivo di ciò che viene deliberatamente trattenuto. Questo capitolo pre fall incarna questa esplorazione: le silhouette vengono modificate, i motivi ridotti e la ripetizione evitata. Le composizioni risultanti lasciano spazio  letterale e figurativa  all'identità della maison per respirare insieme alla sua. È uno studio sull'equilibrio, sul trovare l'ornamento nell'assenza e sul ridefinire l'eleganza non attraverso l'accumulo ma attraverso la chiarezza. Da un punto di vista critico, la Pre Fall 2026 è una delle collezioni più coerenti e strategicamente allineate di Michele per Valentino. La sobrietà conferisce forza, offrendo focus senza sacrificare la personalità. Alcuni potrebbero rimpiangere l'esuberanza emotiva dei suoi precedenti vertici massimalisti, ma l'equilibrio di questa stagione dimostra un'evoluzione che appare al tempo stesso ponderata e necessaria. Il lookbook articola un punto di incontro misurato tra designer e maison, suggerendo un futuro in cui l'eredità di Valentino e la forza espressiva di Michele possono coesistere con rinnovato intento.


Un Bacio Fatato

 















































Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo 




















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domenica 7 dicembre 2025

Collezione Resort 26 Alexander McQueen ❤️


 

La collezione Resort 26 di Seán McGirr per McQueen incarna una tensione distintamente britannica: l'eleganza dell'alta società sul punto di disfarsi, con una sartorialità tagliente che sconfina in una giocosa ribellione. Il suo punto di partenza è stato il mondo catturato dal fotografo Dafydd Jones, le cui immagini degli eccessi aristocratici degli anni '80, balli delle debuttanti, caos notturno, decadenza spettinata  hanno offerto una lente su una cultura al tempo stesso raffinata e disordinata. McGirr coglie questa dualità, declinandola in silhouette che risultano allo stesso tempo formali e sovversive, fedeli all'eredità di McQueen ma innegabilmente sue. Il lookbook si apre con capi sartoriali sapientemente decostruiti. Le giacche da smoking appaiono ristrette o svasate con revers intrecciati, creando movimento all'interno di strutture classiche. Vita a fascia in stile smoking compaiono su tailleur per tutti i generi, affinando la silhouette e strizzando l'occhio all'abbigliamento cerimoniale. Scollature da ereditiera compaiono in abiti che fondono un portamento aristocratico con un tocco moderno, mentre il tartan, elemento distintivo della maison, appare con parsimonia ma con efficacia: una minigonna a vita alta, un cappotto con collo in velluto a coste e un kilt drappeggiato che cattura il mix di tradizione e irriverenza giovanile della collezione. Questo gioco di raffinatezza e ribellione si estende alla maglieria e agli abiti da sera. I maglioni argyle sono abbinati a pantaloni a vita bassa, ribaltando codici familiari in un registro più morbido e disfatto. Altrove, ampi abiti in chiffon reinterpretano l'iconografia a stampa papavero del passato della maison, attenuandone il peso storico in qualcosa di arioso e deciso. Gli accessori si lasciano andare a un tocco teatrale: gioielli che ricordano i frammenti dei lampadari e la rivisitazione della borsa Manta del 2010, rivisitata per una generazione che gravita verso pezzi scultorei e di grande impatto. In tutta la collezione, McGirr dimostra la volontà di guardare dentro di sé, guardando all'archivio, proiettandosi al contempo verso il futuro. Il suo approccio è meno nostalgico e più riattivante, riprendendo elementi di epoche passate, dai motivi a teschio ai kilt drappeggiati, e rielaborandoli con un'attitudine contemporanea. Il risultato è un guardaroba che sembra abitato da personaggi con vite piene e contraddittorie: raffinati ma indisciplinati, cerimoniali ma irrequieti, aristocratici ma con un'inclinazione al punk. In questa uscita Pre Fall, la critica si concentra solo sulla densità dei riferimenti: a volte il tira e molla tra codici aristocratici e giochi anti establishment può sembrare troppo serrato. Eppure, l'impressione generale è quella di uno stilista che dà forma a un McQueen completamente moderno: emotivamente carico, tecnicamente abile e pieno di energia narrativa. È una collezione che rispetta il passato storico della maison, tracciando al contempo un percorso inconfondibilmente personale di McGirr.


Un Bacio Fatato 





















Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo 














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