Il mio angolo di Paradiso ♥: Sfilata Haute Couture Fall 24 Schiaparelli ❤️

Elsa Schiaparelli, invece, del piumaggio era grande fan, tanto che per il gala di apertura del ristorante Ambassadeurs a Parigi, Schiaparelli indossò un abito dipinto da Dunand, con una stola di piume di cigno, elegantemente avvolta intorno alle spalle così racconta infatti il direttore creativo della maison Daniel Roseberry. La collezione Haute Couture Fall 24 di Schiaparelli la etichettata La Fenice, allude all’incessante capacità della fondatrice Elsa di reinventare tanto se stessa quanto la sua moda surrealista. Come in un giardino incantato, s’intrecciano maestose divinità alate a tracciare un magico dialogo tra mondo umano e animale, tra plissé scultorei, intarsi predaci, e volumi piumati che forgiano le silhouette. Spalle portentose e angeliche, vite strette e scolpite a fare sfoggio di un savoir faire rigorosissimo che è un invito ad indugiare lì, sull’architettura di abiti dalla seducente opulenza. Una giacca bolero dalla scollatura vertiginosa e tutta un candido e acuminato piumaggio, un pantalone sartoriale dalla linea oversize e un copricapo di fittissime e altrettanto immacolate piume in un tributo a quella capacità di rinascita dell’araba fenice; mitologica creatura in grado di controllare il fuoco, rinascendo dalle proprie ceneri, proprio come fatto a suo tempo da Madame Schiaparelli che, un surrealismo alla volta, forgiò il vestire degli anni Trenta. Una miscellanea di rara avis in guisa di cappotti ornati di ricami di piume 3D, di abiti con piumaggi simili a corazze, di tubini bondage con scollature a mimare il bacio di due cigni, di giacche boleri giganti, tempestati di piume acuminiate che suggeriscono protezione e resurrezione sotto il segno della couture. Lillipuziani cristalli illuminano la mise e ci regalano un sontuosissimo cigno bianco pronto a sedurci di eleganza. È il miracolo della natura che rinasce, ogni volta più maestosa.

Un Bacio Fatato