mercoledì 23 febbraio 2011
martedì 22 febbraio 2011
Sisma Nuova Zelanda: 65 morti ❤
CHRISTCHURCH (Nuova Zelanda), 22 febbraio 2011 - Un terribile terremoto ha colpito la Nuova Zelanda, provocando la morte di almeno 65 persone a Christchurch, il centro più devastato, creando anche delle apprensioni per il mondo del rugby, visto che è una delle città destinate a ospitare molte partite dei Mondiali, fra cui il match inaugurale dell'Italia, l'11 settembre, contro l'Australia. 65 i morti finora — Il bilancio delle vittime sembra destinato a salire, mentre i soccorritori scavano fra le macerie alla ricerca di sopravvissuti. É il secondo terremoto che colpisce la città in cinque mesi, e il più grave disastro naturale per la Nuova Zelanda da 80 anni a questa parte. "Probabilmente stiamo assistendo al giorno più buio della Nuova Zelanda. Il bilancio al momento è di 65 vittime e potrebbe salire", ha detto a una tv locale il primo ministro John Key. "E' difficile da descrivere. Quella che era una città vitale poche ore fa è stata ridotta in ginocchio", ha dichiarato Key, volato a Christchurch.
magnitudo 6.3 richter — Il sisma di magnitudo 6.3 Richter - con epicentro a soli 4 km di profondità e una decina di chilometri da Christchurch, secondo il Geological Survey statunitense - ha colpito all'ora di pranzo, quando strade e negozi erano affollate e gli uffici in piena attività. Il sindaco di Christchurch, Bob Parker, ha descritto la città di quasi 400 mila abitanti come una zona di guerra. A una radio locale ha detto che potrebbero esserci 200 persone intrappolate negli edifici crollati. Le autorità hanno ordinato agli ospedali maggiori del Paese di stare pronti a ricevere persone rimaste coinvolte nel sisma. Le squadre di soccorso scavano tra le macerie
così i mondiali a christchurch — La gravità del dramma è tale da far passare in secondo piano le conseguenze sul mondo dello sport, ma va ricordato che dal 9 settembre al 23 ottobre la Nuova Zelanda ospiterà i Mondiali di rugby e che Christchurch, che è la base della squadra dei Crusaders, dove gioca la stella Dan Carter e dove giocano tantissimi altri All Blacks, è una delle sedi della manifestazione. Vi si dovrebbero giocare 5 match della prima fase, più due quarti di finale. Ecco il programma: il 10 settembre, Argentina-Inghilterra; 11 settembre, ITALIA-Australia; 18 settembre, Inghilterra-Georgia; 25 settembre, Argentina-Scozia; 1 ottobre, Australia-Russia; 8 e 9 ottobre i due quarti di finale. Prematuro, al momento, pensare quali riercussioni potrà avere tale tragedia sulla manifestazione.
Lunedi , 22 Febbraio 2011 ore 15:32
lunedì 21 febbraio 2011
domenica 20 febbraio 2011
Cigno Nero ❤
Metà Strega... metà umana
nella dimensione del non_luogo
dove tutto sembra freddo
gelido e senza sentimento
si vociferava
che La Regina dei Cigni
avesse il cuore di ghiaccio
e persino il corpo freddo
ma le lacrime no
nascevano calde
per morire
nell'iridato cristallo
al centro del Suo Regno
nel labirinto
tra il sogno e l'incubo
sabato 19 febbraio 2011
Il cigno nero ❤
“Be’, se ti ha inquietato significa che è un film riuscito, che ti è arrivato”, obietta una mia collega quando mostro il mio disappunto turbato verso Il Cigno Nero, dal 18 febbraio nelle sale italiane.
Sì, certo, l’attesissimo thriller psicologico di Darren Aronofsky mi ha graffiato lo stomaco, mi ha tolto il buonumore e mi ha costretta un paio di volte a tapparmi gli occhi delicati facendomi pensare “non farò mai fare la ballerina a mia figlia”, eppure continuo a dirmi che Il Cigno Nero è un mezzo tonfo nell’acqua, un film che disattende le attese. Accolto tra malumori all’ultima Mostra di Venezia, in America invece è stato un amato successo ai botteghini: ancora una volta ho la dimostrazione che devo fidarmi più del gusto europeo che di quello yankee.
Natalie Portman (candidata all’Oscar come migliore attrice per questa ‘interpretazione) è la protagonista assoluta, di quello che si vede e di quello che immagina, di sogni successi e allucinazioni. È lei la ballerina di una compagnia di New York ossessionata dalla danza. È lei che viene scelta come prima ballerina, a sostituire la non più ventenne Winona Ryder, è lei che Vincent Cassel, maestro di danza dai modi duri cinici e fascinosi abbastanza stereotipati, sceglie per interpretare Il lago dei cigni. Ma la Natalie fragile, nevrotica, insicura, magrissima, dovrà essere sia il Cigno bianco che quello nero, ed è lì la sfida: trovare in sé il cigno nero.
Con la sua grazia e innocenza è facile per lei personificare il Cigno bianco, molto più distante da sé è invece il Cigno nero, ingannevole e sensuale, che sembra invece così innato in Mila Kunis, sua collega, rivale o amica.
Darren Aronofsky, lo stesso regista di The Wrestler, affonda così la mano con compiacimento davvero eccessivo nelle ansie di lei, nelle paure, nelle visioni, nel suo doppio, nel torbido, nelle fantasie libidinose.
Ma la ricerca e il maturare in superficie del lato oscuro sanno molto di filosofico e concettuale e poco di viscerale.
Esco dal cinema, sì, sono un po’ turbata, ma non credo proprio che il film sia riuscito e ho la sensazione di essere stata presa un po’ in giro. Sono anche un po’ nervosa. Forse perché Il Cigno Nero sembra così tanto un semplice gioco intellettualistico.