Tommy Hilfiger torna a sfilare alla New York, e lo fa proprio dedicato la sua sfilata Fall 24 alla città. Il marchio continua a evolversi. La direzione è legata al DNA ma leggermente diversa,ecco nuove forme e tessuti, con più eleganza, più raffinatezza. In passerella scendono i classici degli anni ’90, come il rugby, il blazer, i pantaloni chino e la giacca varsity, il tutto arricchito dalle texture del velluto a coste, dei tessuti gessati e a spina di pesce. I cappotti sartoriali da donna sono realizzati in lana di cammello, grandi check e tweed, mentre i pullover e gli abiti polo sono tagliati in cashmere. Sulle silhouette ispirate al preppy americano, ritornano i toni del rosso, del bianco, del blu notte, colori chiave nel DNA della maison. Oltre al classico tricolore della bandiera americana e del marchio, le tonalità che hanno animato la collezione spaziano dal grigio all’azzurrino al nero, passando per tutte le diverse sfumature del beige. La palette è un’ode ai colori neutri e a quell’idea di Classic American Cool che definisce l’estetica del brand dalle sue origini. Poche, ma pur presenti, alcune reference che rimandano alle tendenze del momento come le minigonne a vita bassa e i gambaletti abbinati ai mocassini. Possiamo definire questa collezione che parte dalle sue origini, rispolverando le tradizioni più profonde dell’immaginario americano.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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