venerdì 11 marzo 2011
Giappone: sisma, crolli e incendi Allerta tsunami in tutto il Pacifico ❤
Tokyo - Una scossa violentissima e superficiale. Numerosi i feriti nel Giappone nord-orientale, in particolare nella prefettura di Miyagi, ma anche a Tokyo, dopo il terremoto che ne ha investito le coste. Secondo il centro Usa di controllo geologico, il movimento tellurico ha raggiunto un’intensità di 8,9 gradi sulla scala Richter. Immediato l’allarme tsunami diramato dalle autorità giapponesi, che hanno messo in guardia sul pericolo di un’onda anomala alta diversi metri, anche fino a 10. Un allerta identico è stato ben presto esteso all’intero Oceano Pacifico: dalla Siberia e dalle isole Curili in Russia fino alle Hawaii, e a sud dalle Filippine a Papua-Nuova Guinea, passando per le Marianne e la Micronesia.
Il più forte degli ultimi 7 anni L’istituto geologico americano Usgs ha aggiornato a 8,9 la magnitudo per il violento sisma. Secondo lo stesso istituto, il violento terremoto ha avuto il suo epicentro in mare a 130 chilometri dalla costa e a una profondità di 24 chilometri. Una serie di scosse di assestamento hanno seguito il primo terremoto. Tra queste scosse anche una di magnitudo 7.4 verificatasi a 30 minuti dalla prima.
Il bilancio Sono almeno 50 i morti accertati in seguito al terremoto. Secondo i media locali tra le vittime ci sono un uomo di 67 anni, travolto dal crollo di un muro, e un’anziana sulla quale è piombato il tetto di casa. Tre le persone rimaste uccise nella prefettura di Ibaraki, in tutti i casi per il cedimento strutturale delle rispetive abitazioni. Si è trattato del peggiore sisma avvertito nel Paese asiatico da centoquarant’anni.
Emergenza nucleare Fumo è stato segnalato alzarsi dalla struttura che ospita una turbina di una delle centrali nucleari presenti nella prefettura di Miyagi, la più colpita dal sisma. Il premier nipponico Naoto Kan ha comunicato che le centrali nucleari "si sono fermate automaticamente" e che "non ci sono notizie di fughe di radiazioni". Anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha fatto sapere che le quattro centrali che si trovano nelle zone più colpite dal sisma si "sono fermate in tutta sicurezza". Ma in seguito il governo ha deciso di dichiarare una situazione di emergenza sull’energia nucleare. La misura è stata decisa perché risulta un'avaria nel sistema di raffreddamento. Chiesta l’evacuazione di 2mila residenti vicino alla centrale nucleare di Fukushima. Spento, invece, l’incendio che era divampato in un’altra centrale, quella di Onagawa.
Tsunami sulle coste Uno tsunami di 4 metri ha ben presto colpito il litorale settentrionale dell’isola di Honshu, la principale dell’arcipelago giapponese. E un'onda di 7,30 metri è stata registrata a Soma, nella prefettura di Fukushima. E uno tsunami di 10 metri ha raggiunto la città di Sendai, mentre nella prefettura di Aomori, più a nord sempre nell’isola di Honshu, si sarebbero avuto onde addirittura più alte. Trenta minuti dopo la scossa di terremoto a Tokyo gli edifici continuavano a oscillare e le reti di telefoni cellulari non funzionavano. Oltre 4 milioni di famiglie sono ancora senza luce. L’antenna in cima alla Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse di terremoto. Nella capitale è stato chiuso l’aeroporto internazionale di Narita, i grattacieli hanno oscillato violentemente, scatenando il panico tra la popolazione, mentre almeno sei focolai d’incendio sono divampati in porto. Lesioni a causa del crollo di un tetto hanno riportato molte persone che stavano partecipando a una cerimonia di laurea. A Miyagi, capoluogo dell’omonima prefettura, l’acqua dal mare si è riversata all’improvviso nelle strade, trascinando via con sé auto e cartelloni pubblicitari. Il porto si è riempito di carcasse di veicoli. Gli esperti hanno ammonito che sismi di tale potenza diventano ancora più pericolosi con il passare delle ore, perché è soprattuto dopo un certo periodo di tempo che lo tsunami, alimentandosi della propria stessa forza, è in grado di assumere dimensioni particolarmente estese.
Una nave e un treno spazzati via Lo tsunami ha letteralmente spazzato via una nave passeggeri con a bordo un centinaio di persone: lo ha reso noto l’agenzia di stampa nipponica Kyodo. Le onde sismiche hanno provocato la formazione di onde anomale alte dai 4 ai 10 metri. E un treno in servizio sull’area costiera della prefettura di Miyagi risulta disperso dopo il passaggio del violento tsunami a seguito del sisma. Lo riferisce la polizia secondo cui al momento non è noto il numero dei passeggeri che si trovavano a bordo del convoglio. Il treno, al momento della prima scossa di magnitudo 8,8, era in servizio sulla linea che connette le città di Sendai e Ishinomaki.
Allerta in altri 20 Paesi Sono almeno 20 i Paesi nei quali è stato lanciato l’allarme tsunami a seguito del potente terremoto che ha colpito il Giappone. Numerose anche le isole del Pacifico interessate. L’allarme è stato finora lanciato per la costa occidentale del Canada e per tutta la costa del Pacifico degli Stati Uniti. Il centro per gli allarmi tsunami del Pacifico, con sede alle Hawaii, ha allertato anche il Messico, la Colombia, l’Ecuador, il Perù e il Cile. Tra i Paesi interessati dall’allarme o nei quali è stato innalzato il livello di attenzione compaiono la Russia, le Filippine, l’Indonesia, Taiwan, Papua Nuova Guinea, le Isole Fiji e Tonga.
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