Sfilata Spring 24 Tweed, bouclé, tailleur, stampe, pizzo stampato, corto, lungo infradito, ballerine, giacche da camera, cappe intrecciate: l’eterno immaginario Chanel così come inventato da Karl Lagerfeld e non da Coco, rispolverato e un po’ appesantito dalla visione di Virginie Viard per questa collezione. La Sfilata. La speranza si infrange alla prima uscita quando Viard manda in passerella non il ricordo del libertinaggio di Hyères ma una modella che indossa un vestito lungo in tessuto tweed scivolato, con le tasche e le ciabatte infradito ai piedi. Poi arriva un costume da bagno sotto una cappa in tweed colorata e poi ancora una giacca, un paio di shorts larghi e un top frou frou. Sempre con le infradito ai piedi. Le ballerine, intese come scarpe, entrano in scena sotto un completo in jeans e niente paura perché ci sono anche gli stivali che sembrano realizzati con un tessuto chiffon con le rose in chiffon applicate. E così fino alla fine, per descrivere una signora dell’alta borghesia che, per sconfiggere la noia, si rivolge a un abito in pizzo stampato in rosso, giallo, azzurro su fondo bianco.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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