La sfilata spring Chloe la seconda prova di Chemena Kamali alla guida della direzione, prende come punto di partenza l’archivio, in particolare una collezione del 1977 diretta da Karl Lagerfeld, in modo particolare le stampe e una serie di tessuti speciali, dipinti a mano con motivi floreali. Sono proprio quelle sete preziose a essere state riprodotte in maniera fedele per questa collezione, un trionfo di romantici abiti di mousseline, che letteralmente fioriscono sul corpo grazie a grandi balze e drappeggi, abiti ruches e riferimenti agli anni ‘70, alte zeppe, Kamali conferma infatti l’estetica boho della maison. Estetica estremamente femminile e i tessuti leggeri, che richiamano quell'idea di donna libera che i suoi fondatori amavano. Non mancano i pizzi candidi rubati al mondo della lingerie per guêpière, tra trasparenze di canotte dalle spalle sottili, pantaloni stretti sulla gamba e giacche dalle maniche balloon. Le giacche sono ricavate dalla linea della camicetta flou con arricciature, maniche pieghette e una spalla strutturata precisa in tela di cotone e pelle scamosciata. Mentre il denim si avvita stretto sul corpo ed è indossato con una semplice canotta. Gli accessori in passerella sono più estivi che mai, cinture, collane e orecchini prendono la forma di conchiglie e ci trasportano immediatamente sulle spiagge della Costa Azzurra. Il tutto si mescola a riferimenti agli anni '70, che tornano dopo la scorsa stagione, tra occhiali da sole aviator, giacche importanti ,colori caldi e toni sbiaditi, quasi consumati dal sole. Questa collezione è ricca di slip dress, ovvero abiti sottoveste, mentre pantaloni e short richiamano i Bloomers ottocenteschi, anche detti calzoncini.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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