La sfilata spring 25 Loewe compie 10 anni da quando Jonathan Anderson ha disegnato la sua prima collezione per la maison, è anche un anello nuziale in oro, riportava l’incisione 1846, l’anno di fondazione del marchio da parte di un collettivo di artigiani di Madrid, specializzati nella pelletteria. La sfilata è un vero tripudio dello stile del designer, ritrovando cosi in passerella tutti quelli che sono stati, e sono ancora tutt’oggi, le note fondamentali di questo di successo. Leggiadri abiti in tessuto impalpabile con fantasie floreali, dalle prominenti strutture a cerchio sulle gonne, che grazie a questo escamotage, risultano strutturate pur mantenendo un’attitude fluttuante. Anderson è diventato ormai celebre per le sue silhouette sperimentali, che amano giocare con quelle visioni a tratti rubate al mondo gioioso dell’infanzia, ma anche capaci di esprimere il potenziale della materia, le mille e uno possibilità di un abito di essere molto più di quel che siamo abituati a vedere. Troviamo volumi, geometrismi, dettagli cut out, ma anche rigidità e morbidezza, evasione e concretezza, tutto è ben calibrato in questa collezione, che rende omaggio ad alcuni dei geni più celebri dell’arte. Slim pants neri iper minimal, abbinati a stringate dal rigore classico, dolly dress per i mini abiti in tessuti sparkling, le cui silhouette ricordano gli abiti destinati al mondo dell’infanzia, ma qui riproposti con una sana e ironica cifra stilistica che li rendono assolutamente irresistibili. La sua sartorialità, seppur a volte si lasci andare alla rigidità che ritroviamo in dettagli come scolli o orli, non raccontano affatto una rigidità formale, ma semplicemente lo stile, irriverente e soprattutto giocoso, che ben si completa con la leggerezza trasmessa dall’insieme della collezione. Giacche abbinate ad ampi pantaloni drappeggiati, splendide campionature di tessuto ricche di lirismo dinamico, sono diventati ormai un must have dello stile della maison. Abiti in chiffon trasparente e stampato gonfiati da una crinolina, cappe in pelle ricavate dall’idea del giubbotto biker, i minidress lucidi stretti sul busto e gonfi sui fianchi, il top in piume finestrato e le polo cropped, i trench in pelle divisibili in due, l’abito T-shirt in pizzo, le T-shirt con Bach e Chopin e con i girasoli di Van Gogh, mentre le scarpe maschili Oxford allacciate a punta lunga e sneakers, vengono portare su pantaloni stretti. Jonathan Anderson con la sfilata donna Spring 25 celebra il secolo in cui è nata la maison spagnola, e porta in passerella l'ottocento rivisitato però ai giorni nostri.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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