Silvia Venturini Fendi ha aperto la sfilata Fall Winter 25/26 con un omaggio profondamente personale, ricordando il suo primo ricordo della maison, quando ha sfilato in passerella a sei anni con un completo da equitazione disegnato da Karl Lagerfeld. Questo momento si è chiuso quando i suoi nipoti, Tazio e Dardo, ora di sei anni, hanno aperto le porte alla fine della passerella, indossando delle repliche in miniatura di quello stesso look. La loro presenza simboleggiava le cinque generazioni dell'eredità di Fendi. Piuttosto che una retrospettiva letterale, Silvia ha distillato l'essenza di Fendi attraverso i suoi codici duraturi. Berretti di maglia larghi drappeggiati con retina rendono omaggio ad Adele Fendi, la matriarca della maison, che incorniciava sempre il suo viso con una delicata velatura. I capelli, acconciati in chignon, sono intrecciati in simboli di infinito, un elegante cenno alla continuità. Un'interazione naturale di texture e anche di tecniche, maglie in mohair a righe, abbellimenti ricamati tonali e cappotti in visone a zigzag riecheggiano la ricca storia dei materiali della maison. L'abbigliamento femminile è rimasto la forza dominante, come la pelliccia, da sempre sinonimo di Fendi, è stata reinterpretata con delicatezza. Cappotti e abiti senza collo presentano stole rimovibili in mohair e shearling, che ricordano revers oversize. L'esperienza artigianale della maison risplende nei cappotti in shearling e in un abito a pois rossi che esemplifica la precisione tecnica. Mentre Fendi si prepara ad aprire un nuovo atelier di pellicceria nel suo prossimo negozio di Milano, la collezione ha riaffermato la sua maestria proprio nel materiale. Silvia ha anche intrecciato riferimenti che abbracciano i decenni, abiti a vita bassa con bordi in pizzo richiama un cappotto che un tempo derivava dalla collezione Fendi del 1966, mentre abiti a righe Pequin, modelli in pelle trapuntata e completi separati a quadri accennano sottilmente agli anni 20, 50, 70 e 80. Tuttavia, la sua visione è rimasta fluida, Il prêt à porter è entrato a far parte dell'offerta di Fendi solo nel 1977, quando Lagerfeld lo ha introdotto, e Silvia ha ripreso il testimone proprio con questa collezione che è sia profondamente personale che altamente desiderabile. Se questa sfilata risuona con Tazio e Dardo tanto profondamente quanto la passerella del 1966 fece per la loro nonna, allora la discendenza creativa di Fendi rimarrà salda per i decenni a venire.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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