La collezione Dior Fall Winter 25/26 di Maria Grazia Chiuri ha tratto ispirazione da Orlando di Virginia Woolf, un romanzo che esplora la fluidità di genere e l'evoluzione del costume attraverso i secoli. Il pannello di ricerca di Chiuri presentava immagini di Woolf, Vita Sackville West e Robert Wilson, la cui messa in scena teatrale di Orlando ha fornito ulteriore ispirazione. Tuttavia, la collezione ha trasceso i suoi riferimenti storici, traducendoli in indumenti indossabili e pratici per la vita contemporanea. Farsetti Tudor, pettorali elisabettiani, armature medievali ed ermellino reale sono stati reinterpretati con una sensibilità più moderna. La sfilata si è aperta con una giacca da uomo quasi antica, con imbastitura sartoriale a vista e abbinata a pantaloni bermuda e stivali al ginocchio, dando il tono a una collezione che ha sapientemente mescolato elementi storici con la sartoria moderna. Cappotti e mantelle di velluto con bordi grezzi, indossati con camicie foulard bianche e immacolate, e una giacca da hacking quasi rossa con pantaloncini di taffetà neri che hanno ulteriormente messo in mostra la maestria sartoriale di Chiuri. Un elemento chiave della collezione è stato l'inserimento di corsetti staccabili, che possono essere inseriti o estratti tramite cerniera da giacche, cappotti e parka, consentono girovita regolabili e uno stile più versatile. Questo approccio innovativo alla corsetteria, un classico elemento proprio di Dior, ha segnato un allontanamento dalle silhouette tradizionali della maison. La collezione di Chiuri, è forse la meno incentrata su Dior fino ad oggi, andando oltre l'iconica giacca Bar e la gonna a ruota. Cenni ai precedenti stilisti Dior, come le borse a sella di John Galliano e le T shirt J'Adore Dior, ma anche le camicie bianche di Gianfranco Ferré, che sono presenti, ma però reinterpretate per un pubblico più contemporaneo. Anche la borsa Lady Dior è stata ripensata come una capiente tote. La collezione eccelle nel trasformare impermeabili e parka in lussuosi indumenti utilitari, con stampe tessili antiche e sfocate su impermeabili da equitazione e completi in denim. Chiuri ha utilizzato in modo efficace i progressi nella tecnologia dei tessuti e della maglieria, creando indumenti che sfidavano le aspettative, con materiali leggeri che imitavano texture pesanti e capi lavorati a maglia che ricordavano il pizzo. La collezione di Chiuri si è distinta da sola, dimostrando la sua capacità di spingersi oltre i confini dei tradizionali design Dior e creare una collezione che sia storicamente ispirata che innegabilmente moderna.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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