La collezione Spring 26 di Ermanno Scervino alla Milano Fashion Week ha segnato un deciso allontanamento dal glamour esplicito verso una visione distillata di eleganza fondata sull'artigianalità. Presentata il 27 settembre, la collezione ha ridotto le tendenze più teatrali della maison, scegliendo invece di mettere in risalto una raffinatezza pragmatica e un lusso discreto. Abiti da sera e caftani sono notevolmente assenti, sostituiti da capi che abbracciano la versatilità pur mantenendo un'aura raffinata. Al centro della collezione, la continua esplorazione di Scervino delle tecniche artigianali. Il metodo di sovrapposizione a petalo di iris ha conferito una dimensione inaspettata allo chiffon, stampato con lavaggi denim o quadri Principe di Galles. Questi trattamenti hanno trasformato il delicato tessuto in qualcosa di arioso e architettonico al tempo stesso, capace di modellare giacche sartoriali e trench senza sacrificare la fluidità. Ciò che appare semplice in passerella, viene smentita con la complessità della sua costruzione, in cui ogni capo mantiene la tensione tra leggerezza e precisione. I contrasti hanno definito lo stile della stagione, seppur sempre in modo misurato. Le sottovesti della lingerie hanno trovato equilibrio con la maglieria lavorata a mano all'uncinetto, mentre il pizzo delicato è apparso accanto alla morbida nappa. Cristalli scintillanti sono emersi su capi tradizionalmente codificati come casual, come i bomber, suggerendo una sottile ricalibrazione dei codici dell'abbigliamento da sera. Intagli e ricami hanno permeato questo ethos, arricchendo pelle, raso e tessuti tecnici, elevando le silhouette quotidiane con meticolosi abbellimenti. Scervino ha anche introdotto novità giocose che hanno rafforzato lo spirito del cambiamento; con le gonne "la nuvola ariose e voluminose che si muovono con una disinvoltura scultorea, e infradito in pizzo che sfidano le gerarchie calzaturiere convenzionali. Le fantasie pois, stampe in stile pareo e quadri classici, sono apparse con discrezione, intrecciate senza soluzione di continuità in una narrazione più ampia di sobrietà. La palette ha ulteriormente sottolineato questa sobrietà, dominata da gesso, cappuccino, azzurro polvere e nero, ma animata da improvvisi lampi di mandarino. L'impatto della collezione risiede nella sua sobrietà e artigianalità, piuttosto che nella spettacolarità. Eliminando gli eccessi palesi, Scervino ha rivelato un lato più ponderato e contemporaneo del suo linguaggio stilistico, che rende omaggio alla tecnica creando al contempo spazio per il rinnovamento. È stato un promemoria che il vero lusso non risiede nell'ostentazione, ma nel lavoro invisibile e nelle scelte raffinate che danno ai capi la loro anima.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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