L'ultimo capitolo di Adrian Appiolaza per Moschino ha abbracciato l'Arte Povera sia come spirito che come metodo, riducendo il glamour ai materiali grezzi e trasformando l'ordinario in uno spettacolo giocoso. Se la scorsa stagione ha premiato la precisione, questa uscita ha privilegiato l'imperfezione, il bricolage e l'ingegno malizioso che da tempo caratterizza la maison. La passerella si è aperta con abiti ricavati da frammenti: abiti e gonne patchwork realizzati con avanzi di tessuto, un trench stratificato con ritagli di magazzino e gonne la cui texture ricordano sacchi di patate, reinterpretati con un tocco inaspettato. Tessuti compressi creano volumi scultorei in abiti senza spalline e gonne a campana, evocando direttamente la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto nella sua tensione tra scarto e bellezza. I codici d'archivio hanno fornito zavorra. La famosa T-shirt Niente di Franco Moschino è riemersa come manifesto, il cui messaggio diretto si allinea perfettamente alla premessa della collezione: creare qualcosa dal nulla. La stampa di giornale anni '90 della maison è riapparsa con titoli più allegri, mentre i motivi trompe l'œil e il ricorrente Smiley hanno mantenuto l'umorismo cucito sulla collezione. Il lato tattile dell'artigianato ha trovato espressione in frange di rafia, volant in maglia e applicazioni floreali, stratificate su abiti fluidi e capi sartoriali più morbidi. Questo spirito artigianale ha radicato la collezione in un'energia fai da te, offrendo un contrappunto alle esposizioni più raffinate di Milano. Come sempre, gli accessori del marchio portano l'ironia a livelli estremi. Le scarpe fungono da tacchi a spillo per i manici degli scopini, i cagnolini a palloncino sono appuntati come spille e le borse emergono da coperchi di pentole, secchielli da spiaggia o mazzi di mele. Ogni pezzo trasforma la banalità in un commento malizioso sul rapporto della moda con il valore e l'utilità. Appiolaza è riuscito a incanalare l'irriverente tradizione di Moschino in una dichiarazione più snella e coerente: una riflessione su come la creatività possa elevare ciò che è trascurato e infondere umorismo nella scarsità. Se la collezione manca del raffinato splendore delle vetrine più opulente di Milano, compensa ampiamente con la sua arguzia, le audaci sperimentazioni sui materiali e la sua incrollabile fede nell'ironia come lusso.
Un Bacio Fatato
Vi aspetto al mio prossimo piccolo incantesimo
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